IL TUMORE DEL RENE

Epidemiologia ed Incidenza delle Neoplasie Renali

Il tumore del rene rappresenta il 2-3% circa di tutte le neoplasie diagnosticate, con una incidenza leggermente maggiore negli uomini rispetto alle donne e nei soggetti con più di 60 anni. L’istotipo più frequente è il tumore renale a cellule chiare, ma esistono numerose altre varianti istologiche ognuna con caratteristiche, prognosi e tipo di terapia diverse.

Sintomi, Diagnosi e Stadiazione del Tumore del Rene: il Fumo, la TAC/Risonanza Magnetica e la Scintigrafia Ossea

I principali fattori di rischio per lo sviluppo del tumore dell rene sono la sindrome metabolica, il fumo di sigaretta e la familiarità. Da un punto di vista sintomatologico, la classica presentazione del tumore del rene è la triade: dolore al fianco, macroematuria (sangue nelle urine) e massa addominale palpabile. A causa del miglioramento delle indagini diagnostiche di immaging, è molto raro il riscontro di masse renali palpabili al giorno d’oggi (correlate a uno stadio avanzato di malattia), mentre sempre più di frequente la diagnosi di tumore del rene è incidentale (ovvero casuale) fino a circa il 50% dei casi. Oltre ai sintomi già citati, in circa 1 paziente su 3 sono presenti un corteo di altre manifestazioni cliniche che prendono il nome di “sindromi paraneoplastiche”, ovvero un quadro generale di malattia dovuta alla capacità del tumore renale di produrre sostanze ad azione simil-ormonale. Tra i sintomi più comuni delle sindromi pareneoplastiche si riscontrano: ipertensione, perdita di peso, ipercalcemia, febbre, anemia o policitemia, alterata funzionalità epatica, cachessia. La presenza di sintomi come dolori ossei o tosse persistente è spesso associata a malattia metastatica.

L’approccio tradizionale nella diagnosi delle neoplasie renali è prevede l’utilizzo di ecografia, TC e/o risonanza magnetica. L’ecografia è spesso il primo esame radiologico impiegato, essendo da un lato economica e sicura (non si utilizzano radiazioni o mezzi di contrasto) e dall’altro capace di distinguere le lesioni solide da quelle cistiche e di monitorare l’eventuale crescita e morfologia di una cisti. L’ecografia però non è in grado di studiare efficacemente lesioni renali di dimensioni inferiori a 3 cm e/o lesioni cistiche con aspetti morfologici dubbi. Il largo impiego negli ultimi anni dell’ecografia ha permesso di diagnosticare un numero sempre maggiore di tumori renali clinicamente silenti (diagnosi incidentale). Come esami integrativi/di secondo livello, si utilizzano la TC e la risonanza magnetica (entrambe con e senza mezzo di contrasto), capaci di fornire informazioni su forma e il funzionamento dei reni, grandezza e posizione della lesione tumorale, il suo rapporto con il peduncolo vascolare renale e gli organi vicini, nonché la presenza di metastasi linfonodali e negli organi a distanza.  Nei pazienti che presentano dolore osseo (o in alcune condizioni particolari) trova un suo impiego anche la scintigrafia ossea, esame che tramite un tracciante radioattivo studia il coinvolgimento scheletrico della malattia.

Trattamento: Nefrectomia Parziale (Tumorectomia) e Nefrectomia Radicale 

Il trattamento di scelta del tumore renale localizzato è l’intervento chirurgico che garantisce i migliori risultati in termini di radicalità oncologica. L'intervento può essere eseguito con tecnica a cielo aperto, laparoscopica o robotica.
Negli ultimi anni si è visto che, quando possibile, la nefrectomia parziale (intervento chirurgico conservativo che consiste nella rimozione della sola parte del rene coinvolta dalla malattia) possiede risultati oncologici sovrapponibili alla nefrectomia radicale, (intervento chirurgico che consiste nella rimozione di tutto il rene). L’intervento chirurgico “a cielo aperto” rappresenta il trattamento di riferimento, con la chirurgia laparoscopica e robotica che sempre più si stanno mostrando capaci di ottenere gli stessi risultati in termini di radicalità oncologica e di funzionalità renale, migliorando i tempi di degenza e di recupero post operatorio. La chirurgia laparoscopica e robotica inoltre è associata ad una riduzione del tempo di degenza post operatoria e ad un minor dolore post-operatorio.
Nel caso in cui invece il tumore renale sia localmente avanzato o metastatico, si associa all’approccio chirurgico l’impiego di nuove terapie mediche oncologiche, come i farmaci anti-angiogenetici bloccanti il VEGF e l’immunoterapia con anticorpi monoclonali.

Equipe Operatoria intenta ad eseguire una Nefrectomia Parziale Laparoscopica